Comunicati stampa 2025

09-05-2025

 

In base agli esiti analitici dei campionamenti effettuati in data 5 e 6 maggio 2025 si esprimono i seguenti giudizi ai fini della balneazione:

COMUNE

AREA

IDONEITA’ ALLA BALNEAZIONE

Abbadia Lariana

Campeggio

BALNEABILE

Abbadia Lariana

Lido Lariano

BALNEABILE

Annone di Brianza

Loc. Ona

BALNEABILE

Bellano

Lido di Puncia

BALNEABILE

Bellano

Spiaggia di Oro

BALNEABILE

Bosisio Parini

Darsena Brera

BALNEABILE

Colico

Lido di Colico

BALNEABILE

Colico

Laghetto di Piona

BALNEABILE

Dervio

Campeggio Europa

BALNEABILE

Lecco

Località Pradello

BALNEABILE

Lecco

Canottieri

BALNEABILE

Lecco

Rivabella

BALNEABILE

Lierna

Riva Bianca

BALNEABILE

Malgrate

Spiaggetta

BALNEABILE

Mandello del Lario

Olcio – LC 18

BALNEABILE

Mandello del Lario

Camping Mandello

BALNEABILE

Mandello del Lario

Lido di Mandello

BALNEABILE

Mandello del Lario

Camping Nautilus

BALNEABILE

Oliveto Lario

Spiaggia di Onno

BALNEABILE

Oliveto Lario

Vassena

BALNEABILE

Oliveto Lario

Frazione Limonta

BALNEABILE

Perledo

Riva Gittana

BALNEABILE

Rogeno

Punta del Corno

BALNEABILE

Per quanto riguarda invece le aree sotto elencate, gli esiti analitici dei campionamenti non sono risultati favorevoli:

COMUNE

AREA

IDONEITA’ ALLA BALNEAZIONE

per superamento dei limiti di:

Colico

Inganna - LC 53

NON BALNEABILE

-Escherichia coli

-enterococchi intestinali

Dorio

Rivetta

NON BALNEABILE

-Escherichia coli

Dorio

Riva del Cantone

NON BALNEABILE

-enterococchi intestinali

Oggiono

Sabina

NON BALNEABILE

-Escherichia coli

-enterococchi intestinali

Inoltre, considerata l’estrema variabilità del fenomeno della fioritura di cianobatteri (c.d. alghe) in relazione alle condizioni climatiche ed atmosferiche, si ribadisce che in presenza di acque torbide, schiume o mucillaggini, o con colorazioni anomale è sconsigliato immergersi.

E’ comunque buona norma, a tutela della salute, adottare i seguenti comportamenti:

  • evitare di ingerire acqua durante il contatto con acque di balneazione;
  • fare la doccia appena usciti dall’acqua provvedendo ad asciugare completamente tutto il corpo, con particolare riguardo alla testa;
  • sostituire il costume dopo il bagno.

Si sottolinea che il contatto con acque contaminate da cianobatteri potrebbe provocare diversi effetti tra i quali: irritazione delle vie respiratorie e degli occhi (come riniti, asma, congiuntiviti, tosse) e/o disturbi gastrointestinali.

Infine, così come già accaduto negli anni precedenti a seguito di segnalazioni di dermatiti in alcune persone che hanno avuto contatto con le acque, è verosimile che tali inconvenienti siano determinati da riscontro occasionale di cercaria nelle acque interessate.

Pur non costituendo, le dermatiti in questione, un serio pericolo per la salute, si ritiene opportuno segnalare il fatto al fine di informare la popolazione, predisponendo una scheda informativa, contenente anche alcune indicazioni principali.

Sono fatti salvi gli eventuali provvedimenti disposti da parte delle Autorità competenti, anche per eventuali sopravvenute situazioni ai fini della balneabilità.

I dati di balneabilità sono consultabili ai seguenti collegamenti internet :

https://www.ats-brianza.it/it/balneabilita.html

https://www.portaleacque.salute.gov.it/PortaleAcquePubblico/homeBalneazione.do (in corso di aggiornamento)

Allegato: scheda informativa, tratta da : https://www4.ti.ch/fileadmin/DSS/DSP/LC/Materiale_divulgativo/Scheda_informativa_dermatite_bagnante.pdf

08/05/2025

 

COME PROTEGGERSI DALLE PUNTURE DI ZECCHE? COSA FARE QUANDO SI VIENE MORSI? LA CAMPAGNA INFORMATIVA DI ATS BRIANZA

 

Sono diffuse in tutto il mondo, e la loro attività si concentra soprattutto nei mesi caldi. Parliamo delle zecche, le cui punture, fenomeno diffuso anche nel nostro territorio, possono determinare per l’uomo, oltre che per gli animali, conseguenze pericolose. Per questo, con il rialzo delle temperature in arrivo e la maggiore potenziale frequenza di questi eventi, ATS della Brianza rinnova anche quest’anno la campagna informativa sulla prevenzione delle malattie infettive trasmesse dalle zecche. L’obiettivo, disegnato dal Piano regionale di controllo e monitoraggio malattie trasmesse dalle zecche, è quello di sensibilizzare le persone alla conoscenza dei rischi, spesso sottovalutati, e delle modalità di corretta gestione post-puntura, così da ridurne l’impatto sulla salute.

Nella brochure prodotta da ATS Brianza sono contenute preziose informazioni su questi animali, su come prevenire e proteggersi dal contatto con loro, come comportarsi in caso di morso, rivolgendosi sempre ad operatori sanitari delle strutture ospedaliere (pronto soccorso), medici di medicina generale, e presso il servizio di continuità assistenziale, attivando così il sistema regionale di sorveglianza.

Le zecche sono artropodi e aracnidi, al pari di ragni e acari: si tratta di parassiti esterni, che possono colpire l’uomo, e diverse specie animali, selvatici e domestici compresi i cani e i gatti. Si nutrono di sangue, e possono rimanere attaccate all’ospite anche per più giorni. La probabilità di contrarre un’infezione, causata dall’inoculazione di eventuali patogeni nel sangue dell’ospite, è generalmente proporzionale alla durata della loro permanenza. Il loro habitat preferito è costituito da luoghi caldo-umidi, e ricchi di vegetazione: boschi, pascoli, e anche stalle o ricoveri di animali sono i loro ambienti preferiti. Il morso di zecca non è di per sé pericoloso per l’uomo, i rischi sanitari dipendono dalla possibilità di contrarre patologie infettive trasmesse da questi animali in qualità di vettori, soprattutto se non diagnosticate rapidamente, come encefalite da zecca, malattia di Lyme, rickettsiosi, tularemia, erlichiosi, anaplasmosi e babesiosi.

Per ridurre in modo significativo la possibilità di venire a contatto con le zecche, o almeno per individuarle rapidamente, prima che possano trasmettere una malattia, esistono alcune precauzioni, come indossare indumenti chiari, coprirsi, evitare zone con erba alta, effettuare un esame visivo attento della propria pelle e dei propri indumenti al termine dell’escursione, trattare sempre gli animali domestici con appositi prodotti, proteggere la propria pelle con repellenti cutanei, che riportino sull’etichetta la dicitura “efficace contro le zecche”.

Anche nel caso che si provveda autonomamente alla rimozione della zecca dal proprio corpo, è comunque importante rivolgersi appena possibile ad un sanitario (medico di medicina generale, pediatra, medico di continuità assistenziale o di Pronto soccorso) per le eventuali cure del caso, e per consentirgli di attivare il sistema di sorveglianza regionale, che prevede la segnalazione della lesione da zecca e la consegna della stessa all’ATS competente.

È possibile consegnare la zecca e la scheda di rilevamento, adeguatamente compilata dall’operatore sanitario che ha rimosso il parassita, o che ha prestato le prime cure, recandosi presso l’ufficio più vicino del Dipartimento Veterinario di ATS della Brianza, dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00, nelle seguenti sedi:

  • Lecco C.so C. Alberto 120 Tel. 0341 482465
  • Bellano Via Papa Giovanni 15 Tel. 0341 822118
  • Merate solo su appuntamento Via S. Vincenzo 6 Tel. 039 2384514
  • Usmate Via Roma 25 Tel. 039 6288028 - 6288029
  • Desio Via Novara 3 Tel. 0362 304822 – 304875
  • Besana Via S.Siro 25/A Tel. 0362 996252
  • Monza Via De Amicis 17 Tel. 039 2384611 – 2384614
  • Barzio solo su appuntamento Via Fornaci Merlo 2 Tel. 0341 822118

Thomas Denti - UFFICIO STAMPA

SC INNOVAZIONE E COMUNICAZIONE

C.so C. Alberto 120 – 23900 Lecco

Tel. 0341 482502 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

04/04/2025

 

IL COMUNE DI MONZA ADERISCE AL PROTOCOLLO D’INTESA PER IL POTENZIAMENTO DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA PROVINCIA DI MONZA E ALL’ACCORDO PER IL POTENZIAMENTO DEI CONTROLLI DI ATS BRIANZA NEI CANTIERI EDILI, CONGIUNTAMENTE ALLA POLIZIA LOCALE

 

Sono state apposte oggi venerdì 4 aprile alle ore 12.00, presso la Sala Giunta del Palazzo Municipale, le firme di adesione del Comune di Monza al “Protocollo d’intesa per il potenziamento della sicurezza sul lavoro nella provincia di Monza e Brianza” e all’ “Accordo tra Comune di Monza, Agenzia di Tutela della Salute della Brianza (ATS) e Ispettorato Area Metropolitana (IAM) Milano per il potenziamento dei controlli di ATS nei cantieri edili, congiuntamente alla Polizia Locale”.

La sottoscrizione dei due protocolli da parte della città di Monza risponde all’invito all’adesione rivolto agli Enti Locali da parte della Prefettura di Monza e della Brianza e di ATS Brianza.

Il “Protocollo d’intesa per il potenziamento della sicurezza sul lavoro nella provincia di Monza e Brianza” era stato rinnovato nel dicembre del 2024, grazie alla firma dei tanti enti coinvolti sul tema* definendo quali aspetti principali il monitoraggio dell’andamento del fenomeno infortunistico nella Provincia di Monza e della Brianza, tramite report annuali congiunti, lo sviluppo di iniziative di formazione rivolte ai lavoratori, ai datori di lavoro ed agli studenti ed una pianificazione coordinata delle funzioni di vigilanza in materia di lavoro e di legislazione sociale. Infine, veniva rivolto invito all’adesione ad altri enti per massimizzare l’efficacia delle azioni.

Il protocollo contiene aspetti innovativi quale la particolare attenzione rivolta alla promozione di azioni di prevenzione anche del rischio epidemiologico nei luoghi di lavoro, ed ai fenomeni di più recente emersione, in grado di assumere rilevanza nell’ambito della sicurezza sul lavoro, come la digitalizzazione del lavoro, i cambiamenti climatici e i cd. ‘infortuni in itinere’.

E proprio nel protocollo viene citata la possibilità di promuover eintese con gli enti locali per il coinvolgimento delle Polizie locali nelle attività di controllo, anche nell’ambito dell’Atto di Intesa del gennaio 2022 tra Regione Lombardia e ANCI Lombardia per la promozione di un Accordo con gli Enti Locali per il potenziamento dei controlli delle ATS nei cantieri edili.

In questo solco si inserisce quindi la firma dell’ “Accordo tra Comune di Monza, Agenzia di Tutela della Salute della Brianza (ATS) e Ispettorato Area Metropolitana (IAM) Milano per il potenziamento dei controlli di ATS nei cantieri edili, congiuntamente alla Polizia Locale” che disciplina l’affiancamento della Polizia Locale del Comune di Monza agli operatori della Struttura Protezione e Sicurezza Ambienti di Lavoro di ATS Brianza e IAM Milano nei controlli dei cantieri edili, mediante l’impiego di operatori di polizia locale adeguatamente formati e inseriti in specifici nuclei operativi sperimentali, incrementando così il numero dei controlli nel settore delle costruzioni.

L’adesione del Comune di Monza rappresenta quindi un’importante tassello del puzzle che si vuole comporre per promouovere la sicurezza sul lavoro nel territorio.

“In questa importante giornata, ci tengo a sottolineare la volontà di mettere in campo una strategia comune per implementare l’efficacia e l’efficienza delle azioni di prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro. Crediamo che questa sinergia possa rendere più incisive le iniziative a tutela della salute dei lavoratori, attraverso la valorizzazione del contributo specifico di tutti gli attori coinvolti”.

23/04/2025

 

ALLERGENI, IGIENE E SICUREZZA ALIMENTARE. ATS BRIANZA: “CONTROLLI A TUTELA DEI CONSUMATORI”

I risultati dei controlli e le indicazioni fornite dalla Struttura Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN) di ATS Brianza che esegue i controlli ufficiali nel settore alimentare

 

Una corretta gestione delle informazioni sugli allergeni non è solo un adempimento normativo, ma un elemento essenziale per la sicurezza dei consumatori, soprattutto per coloro che sono più vulnerabili. Per questo motivo, la Struttura Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN) di ATS Brianza ha intensificato le attività di controllo presso bar, ristoranti e altre attività di somministrazione.

I recenti casi di cronaca (anche morti improvvise dopo aver consumato un semplice panino) lo dimostrano: non informare correttamente è pericoloso. E In certi casi purtroppo, fatale.

I dati relativi ai controlli

Dal primo gennaio 2025 sono stati eseguiti 658 controlli ufficiali presso attività che producono, vendono o somministrano alimenti. In 518 casi è stata verificata anche la corretta informazione ai clienti sulla presenza di allergeni negli alimenti.

Circa il 20% di queste attività ha presentato irregolarità, spesso legate a una gestione non adeguata o a una comunicazione poco chiara riguardo agli allergeni.

Le principali criticità riscontrate

Durante i sopralluoghi, tra le non conformità più frequenti sono emerse:

  • La mancanza di indicazioni sugli allergeni nei menu o nei registri informativi;
  • Le errate segnalazioni di ingredienti non allergenici come basilico, limone o olive;
  • La presenza di personale non adeguatamente formato sulle procedure di sicurezza alimentare.

Sono stati inoltre rilevati ulteriori aspetti migliorabili, tra cui:

  • La potenziale contaminazione crociata e la non ottimale organizzazione degli spazi e dei flussi;
  • La presenza di superfici sporche;
  • L’utilizzo di alimenti scaduti o conservati in modo non conforme.

Cosa prevede la normativa

Il Regolamento (UE) 1169/2011 stabilisce l’obbligo di indicare chiaramente la presenza di allergeni per tutti gli alimenti, sia quelli acquistati al supermercato che quelli forniti dalle attività ristorative. La Comunicazione della Commissione Europea del 13 luglio 2017 ribadisce l’obbligo di dettagliare il tipo di allergene e di evidenziarlo chiaramente tra gli ingredienti. Tale indicazione deve essere:

- specifica (es. “farina di grano” e non solo “glutine”; “mandorle” e non solo “frutta a guscio”);

- visibile e documentata (es. tramite menu, cartelli o registri);

- sempre aggiornata in base agli ingredienti realmente utilizzati.

Anche le sostanze utilizzate come aromi o coadiuvanti devono essere dichiarate in modo preciso, ad esempio “aroma (mandorla)”, con l’allergene in evidenza.

L’indicazione non obbligatoria “può contenere tracce di...” – evidenzia il il dott. Marcello Tirani, direttore del SIAN di ATS Brianza - che troviamo su alcune etichette serve ad avvisare i consumatori allergici che, nonostante tutte le precauzioni prese, potrebbero esserci tracce accidentali di allergeni nel prodotto. Questa scritta dovrebbe essere usata solo quando l’azienda alimentare non riesce a evitare completamente il rischio di contaminazioni, anche dopo aver fatto tutto il possibile per prevenirle. Non è un modo per “giocare sul sicuro”, ma deve essere basata su una vera valutazione del rischio. La legge infatti chiede alle aziende di seguire regole igieniche precise, di controllare i processi e, quando serve, fare delle analisi per essere sicuri che le pulizie siano davvero efficaci, soprattutto nei punti difficili da controllare. La scritta “può contenere...” non può essere una scorciatoia”.

I controlli della SC IAN proseguono anche in orario serale, notturno e nei fine settimana, spesso in collaborazione con le forze dell’ordine. Lo scopo del controllo ufficiale è prima di tutto quello di individuare eventuali criticità presenti nello stabilimento alimentare e correggerle, l’obiettivo è infatti responsabilizzare gli operatori del settore e prevenire eventuali rischi per la salute, in particolare malattie legate agli alimenti.

Gestire correttamente gli allergeni non è solo un obbligo normativo: è una forma di attenzione verso la salute del cliente. L’informazione corretta, la pulizia e disinfezione efficaci, l’applicazione delle procedure HACCP e la formazione del personale sono strumenti fondamentali per garantire un ambiente sicuro.

La sicurezza alimentare parte da qui: dalla conoscenza, dall’attenzione quotidiana e da un impegno condiviso per la tutela della salute di tutti.

 

 

Thomas Denti - UFFICIO STAMPA

SC INNOVAZIONE E COMUNICAZIONE

C.so C. Alberto 120 – 23900 Lecco

Tel. 0341 482502 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

10/04/2025                       

 

ATS BRIANZA PREPARA LA STAGIONE DELL’ALPEGGIO

In un incontro rivolto agli addetti ai lavori, ATS ha illustrato le normative da rispettare per la gestione del bestiame in quota e le produzioni casearie. Al via anche una campagna di informazione del Dipartimento Veterinario ai frequentatori della montagna.

 

Ogni estate, da giugno a ottobre, oltre 7.000 capi vengono portati al pascolo sui nostri monti. Si tratta di quasi 4000 pecore, 1800 capre, 1200 bovini e 200 equini. Sono 27 gli alpeggi presenti in provincia di Lecco: non solo pascoli e terreni, ma anche strutture di ricovero del bestiame, locali adibiti alla lavorazione del latte, alloggi per i conduttori. Un vero sistema socioeconomico di grande valore. L’attività in malga durante i mesi estivi costituisce un tassello prezioso per la filiera zootecnica sotto molteplici aspetti: valorizzazione di un patrimonio antico di competenze e tradizioni, tutela del benessere degli animali, difesa della qualità dei prodotti caseari, cura e salvaguardia dell’ambiente montano.

Per illustrare agli operatori le varie tematiche legate alla prossima stagione della monticazione, ATS Brianza ha organizzato nei giorni scorsi a Barzio un incontro, presso la sede della Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino Riviera. Coinvolti i servizi di Sanità Animale, Igiene Urbana Veterinaria e Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche.

Davanti ad una nutrita platea di alpeggiatori e colleghi liberi professionisti, i veterinari dell’Agenzia Tutela della Salute hanno ribadito la necessità di rispettare corrette tempistiche e modalità di gestione dell’attività dell’alpeggio, dalla richiesta delle autorizzazioni alla comunicazione circa lo spostamento dei capi dalle stalle del fondovalle ai pascoli e ritorno, al rispetto delle condizioni di sanità animale per il bestiame. Importante rilievo è stato dato alla campagna di vaccinazione obbligatoria degli ovini, partita nei giorni scorsi, contro la malattia della blue tongue, la febbre catarrale infettiva, che in particolare colpisce pecore, agnelli e montoni. Oltre ai liberi professionisti, incaricati dagli allevatori, anche i veterinari di ATS sono impegnati per assicurare la copertura vaccinale prima del caricamento del bestiame in quota, soprattutto a beneficio di piccoli allevamenti nelle zone disagiate.

Grande attenzione è stata riservata al controllo sulla qualità igienica delle produzioni tradizionali a base di latte ottenute nei caseifici di montagna, secondo le prescrizioni contenute nel Piano di controllo emanato da Regione Lombardia. Assicurare il rispetto di rigorose linee guida di buone pratiche di igiene e di lavorazione in alpeggio è infatti garanzia indispensabile di salubrità dei prodotti stessi, formaggi, burro e ricotta, a tutela del consumatore. Gli alpeggiatori sono tenuti a redigere un manuale di autocontrollo della qualità igienica, che abbracci tutte le fasi di produzione e lavorazione del latte: pulizia e sanificazione dei locali di mungitura, adeguatezza edilizia degli stessi, gestione dei farmaci, approvvigionamento di acqua potabile, sicurezza e corretto utilizzo dei sistemi di riscaldamento del latte, conservazione dei prodotti.

Tema molto delicato, che riguarda la presenza di bestiame al pascolo nei mesi estivi, è la convivenza corretta tra gli operatori zootecnici e i frequentatori della montagna, ovvero turisti ed escursionisti. Per lo spostamento e la difesa di mandrie e greggi da animali predatori, come i lupi, chi conduce gli alpeggi si avvale dell’indispensabile supporto dei cani da pastore, da guardiania o da conduzione. Questi cani, lasciati liberi dai loro padroni anche per lunghe ore a governare gli armenti, sono caratterizzati da uno straordinario senso di attaccamento e protezione verso il bestiame affidato loro, in particolare le greggi. Per questo possono manifestare un atteggiamento molto aggressivo nei confronti di possibili minacce, costituite dall’avvicinamento di fauna selvatica e anche di persone. I proprietari di questi cani da lavoro hanno precise responsabilità nella loro custodia, ma altrettanto importante è che anche i frequentatori della montagna sappiano quali regole di prudenza seguire se si trovano in prossimità di cani da protezione delle greggi, per evitare inutili rischi di morsicature a loro stessi ed eventuali cani da compagnia al seguito.

Siamo impegnati per ottenere dagli operatori del settore zootecnico che vivono la stagione dell’alpeggio una preparazione sempre più qualificata – dichiara il dottor Diego Perego, Direttore del Dipartimento Veterinario e Sicurezza degli Alimenti di Origina Animalee vogliamo altresì che il rapporto tra chi frequenta la montagna per lavoro e chi per piacere avvenga in un clima di rispetto e consapevolezza nei confronti della presenza di animali. A tale proposito ATS della Brianza, in vista della stagione estiva e del grande afflusso di turisti nelle nostre località, si appresta a varare con diverse modalità, incontri pubblici, messaggi social e cartellonistica sui sentieri, una apposita campagna di sensibilizzazione e informazione”.

 

 

Thomas Denti - UFFICIO STAMPA

SC INNOVAZIONE E COMUNICAZIONE

C.so C. Alberto 120 – 23900 Lecco

Tel. 0341 482502 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.