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Sono 9 i project work elaborati nei mesi scorsi all’interno dell’area dei “Cento progetti” da professionisti ed operatori dell’Asst di Lecco, riunitisi in team multidisciplinari di lavoro per elaborare idee in grado di rendere l’offerta e i servizi dell’azienda sociosanitaria territoriale sempre più efficaci, innovativi e vicini ai bisogni del paziente.

 

ASST Lecco

 

 

 

Gli interventi  individuati, che hanno trovato il pieno appoggio della direzione aziendale e sono attualmente in fase di partenza, sono vari e riguardano nello specifico:            

  • la riorganizzazione dell’attività ambulatoriali nei termini di accessibilità e innovazione;
  • la creazione di un’equipe integrata per la salute mentale dei giovani nella fascia di età 15/24;
  • il progetto di potenziamento della chirurgia robotica;
  • la messa a punto di sistemi di assistenza al paziente non istituzionalizzato come alternative all’ambulatorio;
  • il progetto di revisione del percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) del paziente ortopedico-protesico;
  • la realizzazione di un  percorso  assistenziale dedicato al malato al termine della vita in regime di ricovero ospedaliero;
  • la revisione organizzativa dell’area di degenza subacuti;
  • il PDTA del paziente urgente da pronto soccorso a degenza medica e chirurgica: il ruolo dell’infermiere bed manager;
  • infine, la riorganizzazione dei magazzini aziendali.

“I cosiddetti “Cento Progetti” sono un vero e proprio metodo di lavoro interno all’Asst di Lecco - articolato in momenti formativi in aula e lavori di gruppo - che muove dalla volontà di valorizzare la leadership, le capacità e le motivazioni di tutti i professionisti e gli operatori che lavorano all’interno dell’azienda sociosanitaria territoriale, orientandoli sempre di più al paziente, al miglioramento del servizio e alla continuità delle cure”, spiega la direttrice sanitaria, Flavia Pirola. “L’Asst intende così abbracciare una visione di ruolo orientata alla progettazione, al coordinamento, alla centralità del paziente, considerata non come attitudine personale ma come cultura organizzativa. Per fare ciò è necessario privilegiare gli obiettivi di gruppo, costruendo un approccio capace di superare la somma di competenze individuali per approdare ad una nuova modalità di lavoro che focalizza l’attenzione sul paziente e sul coordinamento di compiti e competenze. L’efficacia di tali interventi, sia in termini di riorganizzazione dell’attività interna sia in termini di offerta, sono destinati ad avere un impatto significativamente positivo per gli utenti della nostra azienda sociosanitaria”.